Dopo un anno di sospensione forzata della mitica grigliata CarpeDiem, a causa dello stramaledetto Covid, in 12 hanno voluto rinnovare la tradizione non mancando all’appuntamento, quest’anno fissato un po’ prima del solito, a inizio settembre. Qualcuno è tornato apposta dai luoghi di vacanza perché ci teneva molto a essere presente a questa riunione conviviale e informale (io!). Non sono mancate, comunque, le occasioni di fare foto. In questo caso più che altro foto ricordo o ludiche, non propriamente all’altezza del livello abituale del circolo e del nostro Contest.  Abbiamo scattato perfino tre Polaroid istantanee, subito sviluppate, tanto per ripensare ai favolosi anni ’70.

La giornata è stata particolarmente piacevole dal punto di vista del clima, fresco e quasi privo di insetti fastidiosi. Nessuno ha approfittato della piscina a disposizione, anche perché non tutti hanno capito che ci sarebbe stata davvero e che l’invito a portare il costume non era una battuta (sempre io!).

Non molto dopo l’arrivo è stato offerto il primo caffè della giornata, rapidamente accostato da un ciotolone di patatine la cui comparsa ha dato origine a un vivace dibattito sull’opportunità di abbinare alle ore 11 della mattina il gusto dolce/amaro del caffè al salato. Nonostante i moti di sdegno iniziali, nel giro di pochi minuti quasi tutti hanno attinto alla ciotola del cibo irresistibile, che è rapidamente finito. Per fortuna c’erano a disposizione vari altri pacchetti per il resto della giornata e per chi sarebbe arrivato più tardi.

A questo punto il nostro amato Presidente si è dilettato con il suo modernissimo drone, nell’intento di documentare la giornata con foto e video aeree. Sono state apprese due importanti lezioni: il drone in volo è in grado di affettare tovaglie di plastica; il drone in volo non va fermato con le mani perché è in grado anche di affettare dita! Nessun problema. Incidente minore. Ferita superficiale prontamente medicata dalla socia farmacista (ancora io! Sto diventando monotona. Scusate).

Il resto della giornata si è svolto seguendo lo schema tradizionale: preparazione di verdure per dare un tocco salutare all’insieme; affettatura pane in piccoli pezzi; preparazione della brace per cottura carne; aperitivo in due round con bianco frizzante prima e spritz dopo; doppia farinata; altre patatine; montagne di carne grigliata dai due eroi che sono parzialmente andati arrosto a loro volta; triplo dolce (tiramisù casalingo ultrasquisito preparato dalla moglie di Salvatore, sbrisolona locale e una torta farcita di zabaione: da soli meritavano il viaggio); anguria per far finta ancora di aver fatto un  pasto sano; vini; qualche birra; acqua (ma sì, c’era anche quella!). La Coca Cola è rimasta invece intatta a mollo nella vasca refrigerante. Del resto non era Coca Zero e quindi è stata snobbata per non eccedere con le calorie.

Carlo ci ha offerto una bevuta speciale con brindisi molto sentito e condiviso da tutti, spiegandoci il motivo del suo ritardo, il piccolo tatuaggio di un angelo fatto sul braccio la mattina stessa insieme alle sue figlie, e il suo significato, per festeggiare un’occasione felice a coronamento di un periodo difficile. Viva le belle notizie!

Non sono mancati i canti di gruppo quando il tasso alcolico nel sangue aveva raggiunto il livello adeguato… A Salvatore è stato riservato un vino speciale acquistato apposta per lui, che ha molto apprezzato e provveduto a stappare con rituale lento e preciso (vedi video), offrendolo poi a tutti.

Dopo lunghe chiacchiere e altri due caffè per riprenderci, abbiamo aiutato i nostri gentilissimi padroni di casa, Robertino con moglie e figlia minore, a rimettere a posto il caos inevitabilmente creato e a ripulire tutto, ringraziandoli di cuore per l’ospitalità. Un bel quarto d’ora è servito per decidere chi si sarebbe portato a casa cosa dei numerosi cibi e bevande avanzati, da non sprecare per nessun motivo!

Insomma, spero che tutti voi soci che state leggendo abbiate capito perché l’anno prossimo non dovete assolutamente mancare!

Elena Mattioli

Qui le foto:

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