Serata con Alessandra Di Consoli

La potenza evocativa delle fotografie si afferma negli anni Settanta grazie alla pubblicazione di “Foto-Terapia” di Judy Weiser. La psicoterapeuta e fotografa canadese utilizzava le fotografie come strumento proiettivo all’interno delle sedute con i suoi pazienti per stimolare sensazioni, emozioni e ricordi che, solo con le parole, era difficile fare emergere. 

La fotografia terapeutica può avere oggi vari utilizzi: nel sociale, nell’arte e nella terapia. Esistono diversi metodi per utilizzarla, attraverso immagini proprie o altrui, si scoprirà la loro potenza e la loro grande opportunità espressiva tramite un punto di vista più intimo.

La serata si terrà, come di consueto, via video-conferenza mercoledì 29 aprile alle ore 21:00. Il link verrà fornito tramite la chat ufficiale del circolo.

Qui di seguito una breve biografia di Alessandra Di Consoli:

http://www.alessandradiconsoli.com/chi-sono/

Ha studiato all’istituto Europeo di Design ed è un’artista visiva e fotografa. Vive e lavora a Milano dal 2005, inizialmente come assistente e poi come fotografa al Superstudio di Milano. Ora è freelance e collabora con varie agenzie di comunicazione e privati milanesi come il Palazzo del ghiaccio di Milano e Frigoriferi Milanesi. Parallelamente ha continuato le sue ricerche in ambito artistico esponendo in Italia e all’estero; inizia a tenere corsi dal 2010, ma ben presto si rende conto che la sua formazione tra arte e vita la porta sempre più ad analizzare e a dare un significato profondo alla fotografia non puramente estetico. Così attua sul territorio dei percorsi di ritratto e storytelling che coinvolgono quartieri e comunità vincendo bandi che la portano a lavorare sul territorio. Grazie alla sua storia personale si trova a rielaborare l’adozione lavorando molto sul tema dell’identità. Prende vita il lavoro “Calle de casa” in una residenza artistica a Budapest. Da lì si conferma la forza della fotografia come “Cura” in quanto mezzo che tocca “i ricordi” e il lato più profondo del nostro “inconscio”.  Si Iscrive all’Istituto di Fotografia Terapeutica psicocorporea di Bologna dove ha il piacere di frequentare una formazione con psicologi e psicoterapeuti che lavorano e ricercano utilizzando il medium della Fotografia.A oggi continua il suo percorso di Formazione nella scuola Artea Arteterapia su modello polisegnico a  Milano lavorando sulle Arti visive per toccare le corde della creatività attraverso questi mezzi intersecandolo con altri, per rileggere e riscrivere la propria realtà e il proprio vissuto, con nuovi occhi. 

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